Anatolij Fomenko
Anatolij Timofeevic Fomenko nasce a Donec'k (centro di estrazione del carbone e dell'acciaio) nel 1945; la sua infanzia è certamente segnata dalla visione delle architetture sovietiche nel parco monumentale di Komsomol, e perciò non stupisce che abbia voluto fare della geometria la sua strada. È ad oggi membro di quattro accademie delle scienze russe, e capo del gruppo di Geometria, Meccanica e applicazioni alla Dinamica dell'università statale di Mosca, e tuttavia non è questo il motivo principale della sua fama.
Da molti anni infatti si dedica alla "Nuova Cronologia", una delirante teoria di revisionismo storico per cui (tra le altre cose) la storia dell'estremo oriente sarebbe una invenzione dei gesuiti, e le crociate e la guerra di Troia sarebbero in realtà un unico evento. Vi lascio leggere queste ed altre chicche, dato che non è su questo che vorrei disquisire.
Vorrei piuttosto concentrarmi sull'ultima arte del trivio di Fomenko, il disegno e la pittura. Si dice sia molto frequente che un matematico si diletti di pittura, scultura, musica o poesia: ne conosco molti, e io stesso faccio fatica a ricordare di aver conosciuto qualcuno che non avesse, anche solo in passato, suonato uno strumento o esercitato la passione per il disegno, e ho provato sulla mia pelle la stessa emozione demiurgica di uno scultore, nello scoprire le forme inamovibili e simmetriche dello spazio iperbolico. Fomenko quindi non è speciale, ma è distorto, grumoso; sono motivi ricorrenti nelle sue opere il piano euclideo desolato, le prospettive esasperate, le anatomie dilatate o compresse fino al completo abbandono della plausibilità plastica, i punti di fuga che sembrano piuttosto delle singolarità nel tessuto dello spazio; l'inquietudine che traspare dai suoi lavori è seconda solo alla follia, al delirio febbrile delle sue elucubrazioni scientifiche e pseudoscientifiche, nate dall'immobilismo culturale sovietico, che guardava con diffidenza la Scienza capitalista e ne bocciava i metodi e le idee ben prima che valicassero le steppe degli Urali.
Geniale più di molti suoi contemporanei, per cui negli
ultimi 50 anni la Matematica è stata ancora una elaborata
costola delle scienze ingegneristiche, Fomenko riscopre con ottima
approssimazione le idee della "nuova geometria" che nasce e cresce
all'Ovest dopo la fine della guerra (le tecniche omotopiche, coomologiche,
la formulazione funtoriale di molti problemi). Il frutto di questo isolamento
è la frustrazione che traspare dai suoi disegni.
- Sfera cornuta. E' un fatto noto (per quanto intuitivo, difficile da dimostrare) che la superficie di una sfera idimensionale, immersa in modo liscio nello spazio 3D, lo divida in esattamente due regioni, l'interno e l'esterno della sfera, ed entrambe queste regioni siano omotopicamente banali. Potremmo quindi essere portati a pensare che ogni immersione liscia di una 2-sfera nel 3-spazio divida lo spazio in due regioni siffatte; purtroppo (o fortunatamente) non è così, e la sfera di Alexander costituisce un controesempio; qui un video che spiega la sua costruzione "induttiva", l'interno di questo mostro è, per costruzione, indistinguibile da una sfera a meno di una deformazione che contragga le corna. L'esterno, però, ha caratteristiche tutt'altro che banali. [1]
- Fibrati. Il concetto di fibrato matematizza l'idea di spazio che ne ricopre un altro: lo spazio da ricoprire è detto base, l'altro è detto spazio totale; dalla geometria e dalla topologia della fibra di ogni punto, e dell'intero spazio totale è possibile ricostruire alcune (se siamo fortunati, tutte) le caratteristiche geometriche della base. Un caso particolarmente interessante è quello di un rivestimento, un fibrato in cui ogni fibra è uno spazio discreto. Conoscere tutti i suoi rivestimenti costituisce un invariante molto importante dello spazio. E' curioso che esista un concetto omonimo per indicare una zona del cervello, e a quali manifestazioni artistiche abbia dato origine lo stesso programma. [2]
- Macelleria Topologica. Esiste una tecnica di "chirurgia" sulle varietà, in topologia differenziale. Essenzialmente, la topologia si preoccupa di studiare quelle trasformazioni che non lacerano la materia di cui un tessuto è composto: la topologia Differenziale permette di tagliare, a patto che poi si richiuda ogni taglio in modo "liscio". Più che di chirurgia si tratta qui di vera e propria macellazione: in basso è possibile vedere due figure (umane?) che sezionano uno dei passi intermedi del processo che everte la sfera, sulla destra carcasse, scheletri e resti di altre varietà, tra cui, come conchiglie, dei cappelli d'asino. [3]
- TopolYoga. [4]
- Sequenze spettrali. [5]
- Magnetizzazione. [6]
- Impatti. [7]
- Onde. [8]
- Dinamiche della curvatura. [9]
- Rotori. [10] [11] [12]
- Incidenze/oscillazioni. [13] [14]
- Caos e Ordine. [15]