Two girls there are : within the house
One sits; the other, without.
Daylong a duet of shade and light
Plays between these.
In her dark wainscoted room
The first works problems on
A mathematical machine.
Dry ticks mark time
As she calculates each sum.
At this barren enterprise
Rat-shrewd go her squint eyes,
Root-pale her meager frame.
Bronzed as earth, the second lies,
Hearing ticks blown gold
Like pollen on bright air. Lulled
Near a bed of poppies,
She sees how their red silk flare
Of petaled blood
Burns open to the sun's blade.
On that green alter
Freely become sun's bride, the latter
Grows quick with seed.
Grass-couched in her labor's pride,
She bears a king. Turned bitter
And sallow as any lemon,
The other, wry virgin to the last,
Goes graveward with flesh laid waste,
Worm-husbanded, yet no woman.
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Ci sono due donne: una siede dentro
la casa; l'altra non ne ha una.
Tra di loro, per tutto il giorno,
gioca una coppia di luci ed ombre.
Nella sua cupa stanza di legni
la prima macina problemi
su di una macchina matematica.
Secchi colpi segnano il tempo
Ad ogni somma che computa.
In questa desolata impresa
I suoi occhi assumono l'astuzia dei ratti
la sua figura esile, il pallore della radice.
La seconda giace, bronzea come la terra,
ascolta volare ticchettii d'oro
come polline nell'aria lucente. Cullata
accanto a un giaciglio di papaveri,
li vede abbagliare, rossi di seta
-sangue dotato di petali-
e bruciarsi spalancati alla lama del sole.
Su quell'altare verde
lei si fece sposa del sole,
cresce rapida accanto al seme.
E superba del suo parto
Porta un re. Diventata aspra
e giallastra come un qualunque limone,
l'altra, acre vergine fino alla fine,
va alla tomba con le carni devastate,
sposa dei vermi, ma non donna.
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